Napoli
Le più antiche tracce di frequentazione e occupazione all’interno del territorio comunale di Napoli risalgono, secondo i dati fino a oggi raccolti, al Neolitico Medio, testimoniate da reperti tipici della cultura di Serra d’Alto ritrovati innanzi alla basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone (ossia tra l’acropoli e la necropoli di Partenope, alle spalle della collina di Pizzofalcone). Nella stessa area sono stati ritrovati, inoltre, un importante strato archeologico risalente all’Eneolitico Antico e uno all’antica/media Età del bronzo[8]. L’Enolitico Medio, tipo Gaudo, è noto più all’interno di Partenope dai vecchi ritrovamenti di Materdei, mentre il Bronzo Antico o meglio Medio iniziale è presente a piazzale Tecchio, che si può considerare l’inizio dell’area flegrea[9] (e anche in altri siti meno importanti). Infine, a valle della collina di Pizzofalcone, nell’area costiera del porto di Napoli, soprattutto abbondanti rinvenimenti ceramici (perlopiù forme chiuse come olle ovoidi e cilindro ovoidi), databili tra il Bronzo Finale e l’inizio del Ferro, documentano l’esistenza di un sito forse a carattere produttivo deputato allo svolgimento di attività costiere[8]. Per le popolazioni dell’Età del bronzo e poi del Ferro presenti in quest’area del golfo di Napoli, le fonti greche usano i nomi di Ausoni e Opici.
Mirco Mattiello, dice di Napoli,
Napoli adesso sta a cavallo proprio e sta in prima fila in quanto a turismo in Italia. Napoli ti offre di tutto, cioè, Napoli ti offre a parte una gastronomia incredibile, a livello culturale neanche raccontare tra musei statue monumenti e poi Napoli è una città completa, Napoli è viva Napoli è una città che a differenza di altre grandi tipo, Roma, Venezia, Firenze, che sono diventate molto turistiche, nel senso che si è persa quell’assenza diciamo a Napoli si stano ancora i balconi dove la gente stende i panni e il caos e poi l’accoglienza quando arrivi a Napoli è diventata una città molto accogliente. Napoli fa una media di 2/300.000 turisti a fine settimana cioè sta superando tutti i limiti di regole quello che merita come città e si potrebbe fare molto di più avendo una gestione migliore da parte dei comuni diciamo però già così e si è notato grande grande soprattutto sui quartieri spagnoli nei posti dove prima era impensabile andare adesso è diventato proprio culto di pellegrinaggio e è diventata una cosa incredibile Napoli veramente è diventata proprio una sorta di orgoglio nazionale per l’Italia Napoli veramente sta dove deve stare si è capovolta l’Italia diciamo adesso mi scrivono clienti amici van tutti sta di moda. Ormai è diventato di moda andare a Napoli è di moda diventato di moda e parte poi se lo associamo al fatto che Napoli c’ha la costiera amalfitana c’ha Salerno, c’ha Ischia, Capri, Procida, Positano, è tanta roba è tanta roba in un certo senso è diventato troppo Jet stage tipo d’estate per persone famose di Hollywood attori e posti inarrivabili tipo la Costiera Amalfitana per un lettino una sdraia devi chiamare due anni prima e neanche te la danno è diventato Jet stage ma proprio altissimo livello proprio che proprio alto livello e quindi in questo contesto Napoli è rimasto l’unico posto che puoi ancora andarci però e detto da amici, se non riservi almeno 7-8 mesi, un anno prima, devi andarti proprio alle periferie. Cioè, è diventata impossibile e irraggiungibile se non lo fai con tempo diciamo.
Mirco Mattiello – Pizzeria Reginella
Salve a tutti sono Mirco Mattiello, proprietario ristorante Reginella e co-proprietario del gruppo Reginella di Madrid.
Sono di Napoli, ma diciamo che vengo da una famiglia di panettieri e salumieri. In famiglia avevamo molte attività, una di quelle era il panificio dove sono cresciuto, e tra acqua e farina, facendo le nottate, tra pane, casatielli, torte, rustici, pizza al forno. Sono stato molto avvantaggiato diciamo perché è un lavoro che mi ha permesso poi uscire dall’Italia e andare in qualsiasi posto a lavorare come pizzaiolo ed essere pagato pure molto bene.
Sono a Madrid dal 2006. Ho deciso di venire a Madrid con mia moglie anche perché il tempo aiutava molto. In Scozia per no italiani è un poco complicato e diciamo era l’unico handicap e che non mi permetteva là perché economicamente stavo molto bene guadagnavo 4/5.000€ al mese però diciamo che il tempo non piaceva e quindi ho avuto l’opportunità di venire con mia moglie a Madrid. Qua è una città splendida come Madrid e di là diciamo facendo il mio lavoro da pizzaiolo non ci ho messo niente a trovare poi lavoro in un ristorante italiano dove poi sono rimasto 8 anni fino a quando ho aperto il Reginella.
Tipica pizzeria che io ho creato è quella della pizza classica napoletana. Io sono stato sempre amante della ruota di carro, fatto sempre la ruota di carro dove pure che mi hanno imposto in altri posti però diciamo che vengo da una famiglia dove sempre si è fatta, dove sempre si è fatto un tipo di lavorazione diretto con una farina doppio zero e da quindi molto avvantaggia non mi sono mai piaciute le lunghe lavorazioni e come si fanno oggigiorno. Sono stato sempre molto fedele alla ruota di carro l’ho trasportata qua a Madrid nel ristorante dove ho lavorato per 8 anni che ho avuto un successo enorme e quel successo poi mi ha permesso di rendermi autonomo e farmi un ristorante da solo dove mi hanno seguito un sacco di gente e ancora adesso dopo 20 anni, faccio sempre lo stesso tipo di lavorazione a ruota di carro con la stessa farina la Caputo blu e questo è il motivo per il quale noi noi siamo a VPN associazione verace pizza napoletana a Madrid siamo forse gli unici o forse c’è Nap non lo so però noi siamo già da 4 anni.
Noi non abbiamo mai cambiato lo stile siamo fedeli sia agli ingredienti Campani di prima qualità, ma soprattutto al tipo di lavorazione, come si faceva una volta quando esisteva solo la farina blu, quando non esistevano altre farine e a parte perché io personalmente è la pizza che io preferisco e quel tipo di lavorazione che facciamo. Facciamo impasto la sera lasciamo riposare maturare 14 ore poi facciamo ulteriormente riposare per poi fare le palline per tenerle pronte per le 8 di sera, un processo da 24 ore, che ci ha dato sempre grande successo e ancora adesso con tutti i ristoranti e pizzerie che ci sono a Madrid, Reginella sta sempre pieno; quindi, vuol dire che funzioniamo bene da quella parte. Sono molto fedele alla farina Caputo, diciamo all’azienda Caputo perché sempre mi ha permesso fare. Ci siamo sempre migliorati sullo stesso tipo di lavorazione sempre su quel tipo di lavorazione di impasto diretto, non mi è mai piaciuto sperimentare altro perché non ho mai voluto cambiare come un marchio di fabbrica e poi il semplice fatto che ti poni sempre in discussione cercando di fare sempre altre ti allontana da quello che è il tuo obiettivo, infatti il nostro obiettivo è stato sempre quello di migliorarci sulla stessa lavorazione cercando di dare più idratazione, però sempre su quella lavorazione là sempre su quel metodo di lavoro che poi tu devi sempre associare su condizioni climatiche dell’ambiente l’umidità Madrid è secco e bisogna adattarsi io ho dovuto fare dei periodi di attuazioni perché nel Regno Unito in Inghilterra è più o meno come in Italia sono paesi molto umidi c’è molta umidità della pioggia e quindi è molto più facile fare un tipo di lavorazione, qua a Madrid è complicato è secco troppo secco ti devi creare tu un habitat e quindi i poi a parte questo abbiamo sempre puntato su pomodori di prima qualità mozzarella di bufala e fior di latte di prima qualità. Quelle sono le basi proprio imprescindibili. infatti, dopo tanti anni e ancora la gente che viene a vederci e si parla ancora di noi e perché noi diciamo manteniamo sempre fermi stesso stile, quel tipo di lavorazione là semplice e facile non stravolgere è quello che piace alla gente diciamo.
Prima di tutto andare fuori metterti in discussione in altri paesi e poi è stato quello di venire qua a Madrid perché ho avuto delle problematiche molto importanti sul tema di lavorazione dell’impasto perché non lo sapevo ancora non ancora non avevo studiato tanto e non sapevo come da Napoli passare in Inghilterra in Scozia più o meno rigale sul tema di umidità era molto più facile, quando sono arrivato a Madrid ho avuto proprio problemi i primi due anni è stato proprio complicato mi sono dovuto proprio riadattare, scoppiavano gli impasti, non riuscivo a capire che stava succedendo. È stata proprio una tristezza incredibile e mi sono dovuto mettere a studiare, ho capito che era l’ambiente che io non capivo che ero avvantaggiato in altri paesi, però non lo sapevo, il tema dell’umidità e dell’impasto gli zuccheri, gli amidi, il glutine e tutte ste cose per questo io mi sono sempre concentrato poi su quel tipo di lavoro e migliorare sempre quel tipo di lavorazione.
Senza stravolgere aprire Reginella è stato un successo dall’inizio, difatti potremmo averne potuti aprire altri pure prima però avevamo tanta quantità di lavoro e pochi pizzaioli che non ci hanno permesso, poi e diciamo di staccarmi perché la gente i primi due, tre anni che mi conoscevi io quando lavoravo nell’altro ristorante che ho lavorato 8 anni C’avevo la fila fuori e diciamo sono stato uno dei primi pizzaioli a fare un tipo di lavorazione qua quando sono venuto a Madrid la pizza era una cosa da dividere non c’era il concetto di pizza napoletana diciamo sono stato io uno dei Pionieri e la pizza Infatti me lo riconoscono tutti a Madrid nel tema dell’ispirazione italiana, Consolato, Camera di Commercio diciamo mi conoscono tutti e quindi sanno le mie origini Il mio inizio però diciamo è stato gratificante poi e fare il Regginella con Davide, il mio socio è stato un successo da dall’inizio, voglio dire continua ad esserlo si volto tanto tanto però e senza idee chiare e vedo molta ristorazione tanto italiana come che di altri paesi di altri diciamo di altre di tipo spagnoli che stanno cercando di copiare il nostro prodotto però con le idee no chiare non sanno se vogliono fare un non si sa se vogliono fare un tipo di pizza contemporanea ruota di carro non c’è non hanno un cammino perché non ce l’hanno nella cultura pensano molti pensano di aprire un ristorante mettere in piedi due tavolini un forno e fare però non è così infatti aprono e chiudono molti posti qua a Madrid ne aprono tanti c’è molta confusione e mancano idee. Ci sono idee non molto chiare e quindi è molto molto confusionale però ci stanno aprendo tanti posti hanno tanti franchising che poi con il tempo hanno perso valore è complicato. La pizza non è un McDonald’s, La pizza è una cosa seria e quindi bisogna stargli dietro.
Il futuro, stiamo andando molto bene con l’altra pizzeria friggitoria a Goya benissimo e poi ci saranno altre novità e continuiamo tenerci sempre molto forti sugli altri due ristoranti che bisogna starci dietro perché nel momento che lasci un poco devi stare sempre là, questa è la complicazione, che c’è non puoi abbandonare non puoi lasciare perché è là dove sbagliano molti perché in quanto lasci un poco per aprire altri ristoranti e fare altre cose si perde qualità, da una parte, da un’altra non e dopo diventa complicato e Madrid non ti perdonano.
No tutto, rifarei tutto tutto, mi sono sbagliato non tutto ho fatto tutto, cioè non ma non mi pento mai di niente anche perché voglio dire sono forse mi pento forse un poco che dopo 2/3 anni ho lasciato un poco un piccolo tempo a dei pizzaioli, che poi mi sono dovuto ritornare indietro sui miei passi. Pensavo che quello sul discorso che ti dicevo per cercare di fare altre cose devi lasciare un poco qua e non se non è complicato.
Aneddoti ce ne sono stati tanti però i belli sono la soddisfazione che abbiamo avuto con clienti che erano che venivano nel posto dove noi abbiamo lavorato, poi e tanto come italiani Consolati italiano e l’accademia con Maurizio che, quando ci ha dato l’accademia della cucina italiana quando abbiamo aperto perché 10 anni prima l’avevo fatto insieme a lui all’altro ristorante dove avevo aperto e io per lui sono un poco come un figlioccio. Diciamo pure ieri stava qua e sono un orgoglio per lui e mi fa mi piacciono ste cose perché mi conosce da 20 anni e m’ha seguito da dagli inizi.
Napoli adesso sta a cavallo proprio e sta in prima fila in quanto a turismo in Italia. Napoli ti offre di tutto, cioè, Napoli ti offre a parte una gastronomia incredibile, a livello culturale neanche raccontare tra musei statue monumenti e poi Napoli è una città completa, Napoli è viva Napoli è una città che a differenza di altre grandi tipo, Roma, Venezia, Firenze, che sono diventate molto turistiche, nel senso che si è persa quell’assenza diciamo a Napoli si stano ancora i balconi dove la gente stende i panni e il caos e poi l’accoglienza quando arrivi a Napoli è diventata una città molto accogliente. Napoli fa una media di 2/300.000 turisti a fine settimana cioè sta superando tutti i limiti di regole quello che merita come città e si potrebbe fare molto di più avendo una gestione migliore da parte dei comuni diciamo però già così e si è notato grande grande soprattutto sui quartieri spagnoli nei posti dove prima era impensabile andare adesso è diventato proprio culto di pellegrinaggio e è diventata una cosa incredibile Napoli veramente è diventata proprio una sorta di orgoglio nazionale per l’Italia Napoli veramente sta dove deve stare si è capovolta l’Italia diciamo adesso mi scrivono clienti amici van tutti sta di moda. Ormai è diventato di moda andare a Napoli è di moda diventato di moda e parte poi se lo associamo al fatto che Napoli c’ha la costiera amalfitana c’ha Salerno, c’ha Ischia, Capri, Procida, Positano, è tanta roba è tanta roba in un certo senso è diventato troppo Jet stage tipo d’estate per persone famose di Hollywood attori e posti inarrivabili tipo la Costiera Amalfitana per un lettino una sdraia devi chiamare due anni prima e neanche te la danno è diventato Jet stage ma proprio altissimo livello proprio che proprio alto livello e quindi in questo contesto Napoli è rimasto l’unico posto che puoi ancora andarci però e detto da amici, se non riservi almeno 7-8 mesi, un anno prima, devi andarti proprio alle periferie. Cioè, è diventata impossibile e irraggiungibile se non lo fai con tempo diciamo.
Madrid è una città splendida io quando sono arrivato qua neanche credevo che Madrid fosse una città così dalle mille opportunità, una città veramente che a livello a livello impresariale infrastrutturale eh e in generale di diciamo sta proprio avanti Infatti Madrid insieme a Londra sono le due capitali che c’hanno un PIL negli ultimi anni di un via crescendo incredibile, cioè Madrid sta sul tetto d’Europa, ma la gente che viene a Madrid non crede di stare nella città che sta, Madrid c’ha una funzionalità incredibile. Tutti i grandi gruppi ormai Madrid è diventata la città dei grandi gruppi e già non esiste la piccola la media impresa perché stanno arrivando gruppi molto forti da tutta Europa, investendo nella capitale e fino a 10-15 anni fa era a Barcellona, adesso si è spostato tutto il tema economico finanziario Madrid. Madrid la città delle mille opportunità, nel senso che se fai le cose bene però hai bisogno di grande respaldo dietro e potere economico finanziario molto importante perché si è perso molto la media impresa Nel senso che arrivano gruppi troppo forti con un potenziale economico indescrivibile e dopo il Real Madrid c’è il Bernabeu c’è tutto il la vivienda e ti offre talmente tanto che è molto acquisibile diciamo perché viene da fuori come inversore. Infatti, se si continuano a fare le cose così in 10 anni Madrid ci avrà dei prezzi che insostenibili per qualsiasi persona. Adesso già ce li ha tra 10 anni e sarà la Dubai d’Europa penso io.
Francesco Mastrosimone – Pizzeria Spettacolo
Salve a tutti, sono Francesco Mastrosimone, Lucano della Basilicata di un paesino che si chiama Sant’Arcangelo provincia di Potenza.
La mia carriera, come pizzaiolo, ho iniziato per una voglia diciamo, una voglia di voler fare una pizza fatta bene perché dato sono 20 anni che lavoro nella ristorazione e di cui vari qua in Spagna e ho sempre trovato difficoltà a trovare una buona pizza e quindi avevo questo pallino pero in fondo io non sono mai stato un pizzaiolo, praticamente, e son avuto questa idea ho voluto aprire una a provare questa, storia, diciamo e per fortuna ci sono riuscito
La mia formazione nel settore praticamente io ho studiato la scuola alberghiera e poi ho lavorato sempre nella ristorazione, non come pizzaiolo come dicevo prima, sono stato sempre a contatto con la gente come cameriere, responsabile di alcuni ristoranti e il formarmi come pizzaiolo è stata tutta una voglia appunto di voler fare una pizza buona ed è stato praticamente una formazione investigando Io solo e cercando di portarmi in avanti come dire autodidatta nel mondo della pizza e non sono un pizzaiolo professionista tutta la vita a pizzaiolo, però credo di fare una buona pizza
In Spagna Io sono da più o meno 20 anni, mentre qui dove ho la pizzeria Collado Villalba, sono 10 anni praticamente.
La scelta di venire in Spagna è stato diciamo un piccolo sogno che avevo sempre da bambino quando ero piccolino avevo sempre sto paglino che da grande me ne vado in Spagna, perché avevo parte della famiglia qua in Spagna e sempre vedevo la Spagna come l’America, che ne so, e poi per un gioco del destino alla fine me ne son venuto a provare a fare una stagione ci non son più tornato in Spagna.
Mentre qui a Collado Villalba mi sono trasferito per Amore praticamente.
Il tipo di pizzeria che ho creato, ripeto lavorando sempre la ristorazione, trovavo difficoltà a trovare una pizza di qualità fatta bene in tutti i suoi piccoli particolari ed è stata una mia sfida praticamente a voler fare una pizza nostra italiana con forno a legna con ingredienti di prima qualità italiani con la con la sua fermentazione di due giorni che è quello che io faccio una fermentazione di 48 ore della massa, tante piccole cose per creare una pizza di qualità.
Ingredienti preferiti ce ne sono parecchi. A me piace molto mangiare, quindi e diciamo che in pizzeria uno dei miei ingredienti preferiti è il guanciale perché mi piace la sua forza il sapore. Un altro ingrediente preferito che può sembrare un po’ nullo però non lo è, è il basilico mi piace moltissimo il suo odore e l’aroma che gli dà le pizze e a volte io prendo una foglia di basilico me la tengo con me perché lo voglio durare tutto il tempo
La mia sfida più grande è stata proprio quella di dover creare un qualcosa dove non avevo diciamo che non avevo grande esperienza, perché non sono mai stato pizzaiolo. Sì, ho lavorato nella ristorazione però non ho mai non sono mai stato pizzaiolo e non ho mai portato avanti un locale io da solo e questo è stato anche grazie a mia moglie che mi ha dato la forza di provare di farlo e noi due insieme ci siamo riusciti Infatti noi abbiamo aperto il locale essendo solo io e lei, poi da due adesso siamo sette persone lavorando.
Il momento più gratificante della mia carriera poi è stato proprio il creare questa pizzeria perché nel momento in cui e avevamo preso questa decisione, eravamo come dire, avevamo molte cose in contra anche opinioni di gente che erano contro di noi perché poi comunque io ho creato un locale dove apro solo la sera e c’erano tanti piccoli dettagli che la maggior parte di chi mi stava attorno convinta che non riuscisse questo progetto.
Io credo che rifarei tutto perché, secondo me, io sono dell’opinione che ogni cosa bella o brutta, serve nella tua vita ti serve a qualcosa ogni cosa deve succede perché deve succedere in quel momento e ti aiuta ad andare avanti nel bene e nel male quindi non sono pentito di niente.
Un aneddoto della pizzeria mi viene in mente che è successo più di una volta e soprattutto i nei primi anni, ci sono serate in cui dal niente arrivano 50, 60 persone di botto quindi è una cosa normale che qualcuno dovrà aspettare anche un’oretta per una pizza e ha avuto alcuni clienti che non accettavano questa situazione, incazzati neri, che chissà perché non e dopo aver mangiato la pizza erano praticamente trasformati sono venuti a chiedermi scusa, ti capiamo ed è una cosa bella poi alla fine ed è una cosa che è successa varie volte con molti clienti che sono entrati di con una faccia e sono usciti con un’altra facci praticamente.
La mia città natale di dove sono perché nato Io sono nato diciamo sono mezzo tedesco sono italiano. Sono nato in Germania la mia città natale paesino un piccolo paesino di 6000 abitanti sperso nella Basilicata però e è un qualcosa di Per me resta molto prezioso perché per me il mio paese quando vado nel mio paese è come che si come se il tempo si fermasse sembra molto tutto molto più lento c’è la tranquillità sono paesi che diciamo sono rimasti dietro 20 anni però proprio È proprio quello il bello
Dove mi trovo adesso appunto sì sto è un paesino già un paesone parliamo di 70.000 abitanti però mi trovo bene perché comunque non è non è non è caotico come stare in città però ho Madrid vicino quindi qualsiasi cosa siamo là o la montagna vicino sinceramente mi trovo molto bene proprio per queste situazioni è un paese si sta più o meno tranquilli e c’ho sia la città vicina la montagna vicino l’unica cosa che mi manca è il mare a me piace il mare e l’unico l’unico difetto che gli trovo qua diciamo.
Sant’Arcangelo
Francesco Mastrosimone, Lucano della Basilicata di un paesino che si chiama Sant’Arcangelo provincia di Potenza. La mia città natale di dove sono perché nato Io sono nato diciamo sono mezzo tedesco sono italiano. Sono nato in Germania la mia città natale paesino un piccolo paesino di 6000 abitanti sperso nella Basilicata però e è un qualcosa di Per me resta molto prezioso perché per me il mio paese quando vado nel mio paese è come che si come se il tempo si fermasse sembra molto tutto molto più lento c’è la tranquillità sono paesi che diciamo sono rimasti dietro 20 anni però proprio È proprio quello il bello
Madrid
La capitale spagnola, incastonata nel cuore della penisola iberica, è pervasa da atmosfere affascinanti che sono il risultato di una perfetta integrazione tra il suo volto più tradizionale e quello più moderno e vivace. Da un lato ci sono le maestose architetture dei suoi monumenti storici, dall’altro i quartieri animati e multietnici e le piazze dove locali e turisti si incontrano tra chiacchiere e risate.
Una delle caratteristiche distintive di Madrid è proprio la sua convivialità, con i madrileni che accolgono calorosamente i visitatori nei loro bar, caffè e ristoranti. Le tapas, piccoli piatti da condividere, qui sono un’istituzione, e gustarle con gli amici è un’esperienza imprescindibile per assaporare appieno la vita madrilena.
Madrid, però, non è solo convivialità e buona cucina. La vera protagonista della capitale spagnola è l’arte, parte integrante della vita quotidiana. Il celebre Triangolo d’Arte, composto dal Museo del Prado, il Reina Sofia e il Thyssen-Bornemisza, custodisce alcune delle opere più importanti al mondo, da quelle dei maestri spagnoli come Velázquez e Goya, alle creazioni di artisti moderni come Picasso e Dalí. L’arte a Madrid non si limita ai musei; si manifesta anche nelle strade, con murales dai colori cangianti, sculture e performance artistiche che animano ogni angolo della città.
Anche la letteratura e la poesia hanno trovato ispirazione nelle strade di della capitale spagnola. Poeti come Federico García Lorca e Miguel Hernández hanno camminato per le sue vie, lasciando dietro di sé versi intrisi di malinconia e desiderio. Vale lo stesso per molti cantautori, che nelle loro canzoni hanno raccontato di amori, notti senza fine, sogni nascenti e sogni infranti a Madrid.
Vittorio Figurato su Madrid:
Un po’ per il caso, no per la fortuna, mio fratello era venuto qui a Madrid per amore per seguire la sua ragazza spagnola, l’ho seguito anch’io per amore al fratello e da lì abbiamo ci siamo ritrovati a Madrid, ed è una realtà assolutamente che ci fa sentire in casa, io attualmente mi sento a casa a Madrid e non posso dire lo stesso in Italia un po’ per gli anni che ormai abbiamo trascorso qui a Madrid, ma soprattutto è la stessa Madrid che ti fa sentire a casa se dovessi descriverlo è un’Italia, perché alla fine siamo molto vicini alla cultura spagnola e la cultura spagnola a quella italiana basti pensare all’influenza spagnola a Napoli dove noi siamo cresciuti. È proprio c’è un senso civico, un senso di comunità che secondo me è difficile da poter trovare in una capitale e per questo siamo assolutamente grati a Madrid e alla Spagna in generale. Sicuramente quello che mi sento di dire come Expat italiano a Madrid se mi dovessi rivolgere a un paesano che volesse venire qui a Madrid è che sicuramente troverà una mamma, una casa e soprattutto il senso civico, tan forte, tan grande; così grande che c’è qui in a Madrid e si ritrova anche poi a livello lavorativo un rigore, una correttezza dei diritti e dei doveri di entrambi le parti, sia il datore di lavoro, che il lavoratore fa in modo che ci si senta davvero bene tanto a livello personale come a livello professionale ed è stato il nostro caso, quando siamo venuti qui abbiamo lavorato in aziende prima di cominciare a lavorare e c’è davvero un reticolo sociale che fa bene e ti fa sentire accolto quindi vi ringrazio tantissimo per l’invito per avermi fatto parlare un po’ e raccontarvi la nostra storia personale e imprenditoriale e e vi ringrazio tutti.
Mirco Mattiello, dice di Madrid,
Madrid è una città splendida io quando sono arrivato qua neanche credevo che Madrid fosse una città così dalle mille opportunità, una città veramente che a livello a livello impresariale infrastrutturale eh e in generale di diciamo sta proprio avanti Infatti Madrid insieme a Londra sono le due capitali che c’hanno un PIL negli ultimi anni di un via crescendo incredibile, cioè Madrid sta sul tetto d’Europa, ma la gente che viene a Madrid non crede di stare nella città che sta, Madrid c’ha una funzionalità incredibile. Tutti i grandi gruppi ormai Madrid è diventata la città dei grandi gruppi e già non esiste la piccola la media impresa perché stanno arrivando gruppi molto forti da tutta Europa, investendo nella capitale e fino a 10-15 anni fa era a Barcellona, adesso si è spostato tutto il tema economico finanziario Madrid. Madrid la città delle mille opportunità, nel senso che se fai le cose bene però hai bisogno di grande respaldo dietro e potere economico finanziario molto importante perché si è perso molto la media impresa Nel senso che arrivano gruppi troppo forti con un potenziale economico indescrivibile e dopo il Real Madrid c’è il Bernabeu c’è tutto il la vivienda e ti offre talmente tanto che è molto acquisibile diciamo perché viene da fuori come inversore. Infatti, se si continuano a fare le cose così in 10 anni Madrid ci avrà dei prezzi che insostenibili per qualsiasi persona. Adesso già ce li ha tra 10 anni e sarà la Dubai d’Europa penso io.
Cosenza
La perla de Calabria, entre historia, cultura y maravillas naturales
Limitada a un lado por el mar Tirreno y al otro por el mar Jónico, la provincia de Cosenza alberga los principales centros científicos y culturales de Calabria.
Esto se debe también a una rica historia que comenzó ya en el Paleolítico con los primeros asentamientos humanos, de los que aún hoy se pueden ver vestigios, como en el caso de la Grotta del Romito en Papasidero, en el corazón del Parque Nacional del Pollino, donde también se puede practicar rafting en las gargantas del río Lao.
La historia y la cultura de la zona de Cosenza van de la mano de las maravillas de la doble costa. Después de descubrir los edificios monumentales, los palacios señoriales y las iglesias del centro histórico de Cosenza, dirígete al mar y regálate unas horas de puro relax.
Entre los destinos más populares de la vertiente tirrénica se encuentran la playa de Praia a Mare y la de Tortora Marina, mientras que quienes prefieran bañarse en el mar Jónico pueden elegir entre la playa de Roseto Capo Spulico, dominada por el castillo Federiciano, la de Rocca Imperiale Marina y la que va de Amendolara Marina a Trebisacce.
Detente en Amantea para admirar las ruinas del castillo medieval y el monasterio de San Bernardino da Siena.
Vittorio Figurato quando parla dell’Italia:
Come dicevo noi siamo ossessionati con la cucina del ricordo tutto quello che facciamo qualsiasi piatto qualsiasi ingrediente che scegliamo è collegato con il ricordo e ora neanche per farlo apposta noi siamo estremamente vicini alla Calabria e alla Campania e soprattutto al pomodoro e alcuni ingredienti che ci ricordano un po’ l’infanzia infatti da pochi mesi abbiamo finito un viaggio in vespa che è stato anche un po’ promozione del Sud Italia è stato filmato, siamo andati abbiamo fatto un recorrido nel sud Italia cominciando dalla Calabria per terminare in appunto a Napoli e Caserta dove siamo cresciuti. Siamo andati a prendere quattro ingredienti particolari che ci ricordano la nostra infanzia: il pomodoro logicamente, il caciocavallo Silano, le olive e la salsiccia e l’abbiamo fatto un po’ per omaggiare quelle che sono le tradizioni contadine. Noi di famiglia non siamo ristoratori, di famiglia sì siamo molto vicini alla parte contadina e quindi anche il lavoro del contadino, il fatto di poter seguire il ritmo delle stagioni della terra, di non forzarlo, di non poter trovare gli ingredienti tutto l’anno negli scaffali del supermercato è qualcosa che ci interessa parecchio, dare a conoscere, e quindi per rispondere alla tua domanda, un po’ la nostra passione è la terra, soprattutto se parliamo del Sud Italia perché quello che diciamo è stata la nostra infanzia. L’intervista completa LINK
Caserta
La storia di questa città campana, per lunghi secoli equiparabile a quella di tanti altri borghi medievali arroccati su un rilievo appenninico, subì una svolta importante nel 1752. Una sterminata area pianeggiante ai piedi del villaggio di Casertavecchia venne, infatti, acquistata quell’anno dal re di Napoli, Carlo di Borbone. Il re desiderava trasferire qui, in un contesto bucolico e rigoglioso, la sua residenza principale, dotandola di un grande palazzo reale e di un immenso e lussureggiante giardino. Ecco come nacque l’impressionante sito culturale che conosciamo oggi sotto il nome di reggia di Caserta. Tutt’attorno a questo capolavoro architettonico, protetto dall’Unesco, si è sviluppata poi la Caserta moderna, che è oggi importante capoluogo di provincia. Tra il Settecento e l’Ottocento in particolare, Caserta si è arricchita di sfarzosi palazzi borghesi, piacevoli strade pedonali, piazze monumentali e una maestosa cattedrale cittadina.
A vegliare dall’alto sulla città, poco a nord del centro storico, due località valgono una visita approfondita. Da un lato si svela il complesso di S. Leucio, incompiuto sogno industriale di Ferdinando IV di Borbone. Poco più a est invece spicca ancora il nucleo originario di Caserta, quella Casertavecchia che, se da un lato ha perso di importanza storica durante i secoli, dall’altro non smette di sorprendere i viaggiatori che risalgono attraverso i suoi vicoli alla ricerca di tesori di arte e cultura.
Vittorio Figurato, quando parla dell’Italia:
Come dicevo noi siamo ossessionati con la cucina del ricordo tutto quello che facciamo qualsiasi piatto qualsiasi ingrediente che scegliamo è collegato con il ricordo e ora neanche per farlo apposta noi siamo estremamente vicini alla Calabria e alla Campania e soprattutto al pomodoro e alcuni ingredienti che ci ricordano un po’ l’infanzia infatti da pochi mesi abbiamo finito un viaggio in vespa che è stato anche un po’ promozione del Sud Italia è stato filmato, siamo andati abbiamo fatto un recorrido nel sud Italia cominciando dalla Calabria per terminare in appunto a Napoli e Caserta dove siamo cresciuti. Siamo andati a prendere quattro ingredienti particolari che ci ricordano la nostra infanzia: il pomodoro logicamente, il caciocavallo Silano, le olive e la salsiccia e l’abbiamo fatto un po’ per omaggiare quelle che sono le tradizioni contadine. Noi di famiglia non siamo ristoratori, di famiglia sì siamo molto vicini alla parte contadina e quindi anche il lavoro del contadino, il fatto di poter seguire il ritmo delle stagioni della terra, di non forzarlo, di non poter trovare gli ingredienti tutto l’anno negli scaffali del supermercato è qualcosa che ci interessa parecchio, dare a conoscere, e quindi per rispondere alla tua domanda, un po’ la nostra passione è la terra, soprattutto se parliamo del Sud Italia perché quello che diciamo è stata la nostra infanzia. L’intervista completa LINK
Vittorio Figurato – Pizzeria Fratelli Figurato
Salve a tutti sono Vittorio Figurato, calabrese nato a Cosenza e cresciuto a Caserta.
Il nostro percorso è cominciato nel 2017, non siamo pizzaioli di famiglia e infatti sia io che mio fratello Riccardo, abbiamo cominciato nel mondo del marketing e poi per passione, che è quella logicamente della gastronomia, abbiamo deciso di cimentarci in una piccola pizzeria di quartiere che appunto è stata aperta nel 2017.
La mia carriera è quella di mio fratello, entrambi abbiamo fondato appunto Fratelli Figurato è iniziata il 2017, un po’ per fortuna e dall’altra parte per passione che è quella appunto della gastronomia, siamo venuti qui a Madrid abbiamo deciso di cimentarci nella diciamo nella piccola pizzeria di quartiere appunto fondata nel 2017.
Non siamo pizzaioli di di famiglia la nostra prima esperienza è stata appunto quella di di Fratelli Figurato aperta nel quartiere di Chamberì (ndr Madrid) un quartiere italiano e appunto nel 2017 è stata la nostra prima esperienza.
Sono in Spagna da più o meno 12 anni, ormai mi sento quasi più spagnolo per interessi e ormai per vita, perché quasi la metà della mia vita è passata qui a Madrid.
Tra me e mio fratello c’è sempre stato un «raggiungersi a vicenda» nel senso che io prima abitavo a Parigi e lui successivamente mi ha seguito poi sono andato a Londra ed è venuto lui a Londra e quando poi è stata la sua volta di trasferirsi a Madrid io l’ho seguito un po’ perché abbiamo questo questo rapporto molto ravvicinato e quindi un po’ per amore verso il fratello l’ho seguito qui a Madrid.
La nostra idea di pizza è un po’ quella della pizza del ricordo.
La nostra idea di pizza è un po’ quella della pizza del ricordo può sembrare scontato però essendo un po’ emigrati dall’Italia abbiamo girato un po’ come dicevo. in Inghilterra. in Francia e quando siamo arrivati a Madrid abbiamo voluto un po’ portare quella che era la pizza che eravamo abituati a mangiare da piccoli, è una pizza casertana, lo stile casertano nel senso che differisce un po’ per alcune caratteristiche tecniche dalla pizza napoletana però in poche parole abbiamo voluto portare un po’ l’esperienza della piccola pizzeria di quartiere alla quale noi eravamo abituati in Italia.
La mia carriera è quella di mio fratello, entrambi abbiamo fondato appunto Fratelli Figurato è iniziata il 2017, un po’ per fortuna e dall’altra parte per passione che è quella appunto della gastronomia, siamo venuti qui a Madrid abbiamo deciso di cimentarci nella diciamo nella piccola pizzeria di quartiere appunto fondata nel 2017.
Siamo abbastanza ossessionati con gli ingredienti, nel senso che essendo la nostra cucina una cucina del ricordo gli stessi ingredienti raccontano una storia e logicamente compriamo ingredienti spagnoli perché c’è una grandissima qualità dell’ingrediente qui in Spagna, però un 98% degli ingredienti sono italiani e la maggior parte, eh lo collego al fatto di essere ossessionati, li andiamo a prendere direttamente dal produttore in Italia noi, almeno un paio di volte all’anno ci omaggiamo diciamo con un viaggio culinario in Italia ed è lì che conosciamo la maggior parte dei produttori e poi si stabilisce una rete commerciale con gli stessi e quindi la maggior parte degli ingredienti sono del Centro Sud Italia.
La sfida più grande è stata quella di far capire un po’ al consumatore, al cliente spagnolo, la nostra pizza. Nel senso che, la pizza napoletana, senza scendere nello specifico, è diversa da quella casertana, è una pizza cotta ad alta temperature. Ciò vuol dire che ha la presenza di bruciature sull’impasto, sullo stesso bordo della pizza, è un qualcosa che nel 2017 il cliente spagnolo non avendo a disposizione la quantità di pizzerie che attualmente e fortunatamente oggi sono presenti a Madrid non era abituato. Quindi da un punto di vista, guardando il cliente sicuramente la nostra sfida maggiore è stata quella di far capire perché c’era questa presenza della bruciatura sulla pizza e spiegare un po’ anche il perché di un bordo più alveolato rispetto a una pizza più tradizionale possiamo dire romana, o una pizza che normalmente viene cotta in un forno a più bassa temperatura rispetto a quello napoletano,
Il momento più gratificante è stato sicuramente quello di essere raggiunti in questo progetto da due grandissimi amici, il primo ormai socio e comunque dall’inizio è venuto per questo progetto, uno dei nostri migliori amici, che ci ha fatto capire che il progetto che stavamo portando avanti era un progetto interessante. L’attuale chef di cucina lui stesso è il nostro grande amico, quindi ormai la dimensione di Fratelli Figurato anche se è grande è fatta da una base molto solida, basata sull’amicizia. e poi sicuramente questo è stata un po’ una gratificazione per tutto tutta la squadra di Fratelli Figurato quella di aver raggiunto degli obiettivi di riconoscimento importanti come quello di per esempio di 50 Top Pizza che è una è una grande e importante, diciamo, rassegna sul mondo della pizza nel 2019 e alla fine è una gratificazione quella di ricevere un premio non solo per noi come proprietari, ma soprattutto per la squadra, perché è un è una motivazione a a spingersi a fare sempre meglio. Quindi sicuramente queste due cose ci hanno sicuramente gratificato tantissimo.
L’evoluzione parlo logicamente a titolo personale o almeno per Fratelli Figurato sarà quello di riuscire a fare sempre meglio in un contesto molto competitivo, lo dico in senso positivo, nel senso che dal 2017 a oggi c’è stata l’apertura di moltissime pizzerie, il panorama gastronomico, quindi non solo di pizza, ma generalmente della gastronomia a Madrid ormai sta vedendo un momento estremamente positivo, siamo una delle capitali della gastronomia e quindi per Fratelli Figurato è quello di rimanere una realtà di quartiere, perché anche se abbiamo tre locali attualmente ci sentiamo una realtà di quartiere, è quello che noi cerchiamo di fare e quindi anche se c’è un panorama tanto competitivo, il nostro obiettivo è quello di continuare sempre ad avere un occhio ossessivo/ ossessionato, non so come si dice, sul prodotto e sulla qualità dell’ingrediente, sulla ricerca della pizza e dall’altra parte quello di continuare a mantenere una relazione così vicina ai clienti che ci visitano giornalmente.
È una domanda molto difficile da rispondere sinceramente, sicuramente, all’inizio abbiamo pensato che il Delivery, per esempio, parlando in termini specifici del negozio, fosse la chiave del successo già dall’inizio e siamo stati bravi a capirlo dal momento due, che l’importanza in realtà è quella di creare una marca prima di poter sviluppare un negozio online. Quindi se potessi tornare indietro magari investirei subito sin dall’inizio direttamente sulla creazione di una marca solida, di quartiere, piuttosto che cominciare già con il Delivery.
Il premio che abbiamo ricevuto nel 2019, anche perché che la cosa particolare è che avevamo aperto da 2 anni, cioè in realtà noi eravamo veramente dei pischelletti, io sono il più vecchiotto dell’azienda; mio fratello ha 3 anni e mezzo meno di me e il resto lo stesso. Quando ci arrivò il premio ci ha destabilizzato parecchio e da lì poi logicamente tutto il trambusto che ne consegue. Dall’altra parte sicuramente quella di aver generato un interesse particolare da parte di altri italiani in Italia che volevano venire a lavorare con noi. Infatti attualmente la maggior parte dei nostri collaboratori sono in gran parte italiani e quindi è una cosa particolare perché di colpo ci siamo trovati l’email piena di curriculum che volevano lavorare con noi e ed è una cosa altrettanto gratificante.
Come dicevo noi siamo ossessionati con la cucina del ricordo tutto quello che facciamo qualsiasi piatto qualsiasi ingrediente che scegliamo è collegato con il ricordo e ora neanche per farlo apposta noi siamo estremamente vicini alla Calabria e alla Campania e soprattutto al pomodoro e alcuni ingredienti che ci ricordano un po’ l’infanzia infatti da pochi mesi abbiamo finito un viaggio in vespa che è stato anche un po’ promozione del Sud Italia è stato filmato, siamo andati abbiamo fatto un recorrido nel sud Italia cominciando dalla Calabria per terminare in appunto a Napoli e Caserta dove siamo cresciuti. Siamo andati a prendere quattro ingredienti particolari che ci ricordano la nostra infanzia: il pomodoro logicamente, il caciocavallo Silano, le olive e la salsiccia e l’abbiamo fatto un po’ per omaggiare quelle che sono le tradizioni contadine. Noi di famiglia non siamo ristoratori, di famiglia sì siamo molto vicini alla parte contadina e quindi anche il lavoro del contadino, il fatto di poter seguire il ritmo delle stagioni della terra, di non forzarlo, di non poter trovare gli ingredienti tutto l’anno negli scaffali del supermercato è qualcosa che ci interessa parecchio, dare a conoscere, e quindi per rispondere alla tua domanda, un po’ la nostra passione è la terra, soprattutto se parliamo del Sud Italia perché quello che diciamo è stata la nostra infanzia.
Un po’ per il caso, no per la fortuna mio fratello era venuto qui a Madrid per amore per seguire la sua ragazza spagnola, l’ho seguito anch’io per amore al fratello e da lì abbiamo ci siamo ritrovati a Madrid, ed è una realtà assolutamente che ci fa sentire in casa, io attualmente mi sento a casa a Madrid e non posso dire lo stesso in Italia un po’ per gli anni che ormai abbiamo trascorso qui a Madrid, ma soprattutto è la stessa Madrid che ti fa sentire a casa se dovessi descriverlo è un’Italia, perché alla fine siamo molto vicini alla cultura spagnola e la cultura spagnola a quella italiana basti pensare all’influenza spagnola a Napoli dove noi siamo cresciuti. È proprio c’è un senso civico, un senso di comunità che secondo me è difficile da poter trovare in una capitale e per questo siamo assolutamente grati a Madrid e alla Spagna in generale. Sicuramente quello che mi sento di dire come Expat italiano a Madrid se mi dovessi rivolgere a un paesano che volesse venire qui a Madrid è che sicuramente troverà una mamma, una casa e soprattutto il senso civico, tan forte, tan grande; così grande che c’è qui in a Madrid e si ritrova anche poi a livello lavorativo un rigore, una correttezza dei diritti e dei doveri di entrambi le parti, sia il datore di lavoro, che il lavoratore fa in modo che ci si senta davvero bene tanto a livello personale come a livello professionale ed è stato il nostro caso, quando siamo venuti qui abbiamo lavorato in aziende prima di cominciare a lavorare e c’è davvero un reticolo sociale che fa bene e ti fa sentire accolto quindi vi ringrazio tantissimo per l’invito per avermi fatto parlare un po’ e raccontarvi la nostra storia personale e imprenditoriale e e vi ringrazio tutti.
Grazie mille.